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Introduzione


O Signore, questo sacrificio senza macchia ci purifichi, e comunichi alle nostre anime il vigore della grazia celeste. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sulle offerte


La Messa ci porta alla presenza della Santa Trinità, ci introduce al sacrificio espiatorio di Gesù, al quale partecipiamo offrendo il sacrificio eucaristico e cibandoci dell'Agnello sacrificale. Incontrare il Signore, stare con Lui, fare un’esperienza mistica: questo avviene a Messa, questo insegna la Chiesa, eppure molte volte sembra solo teoria, contenitore senza contenuto.

In quanti si rendono conto dell’immenso valore della celebrazione eucaristica? Molti si chiedono: vale davvero la pena di andare a Messa? E perché? Crediamo ancora che durante la Messa Dio è presente e opera e le sue opere sono stupende? (cfr. Sal 139)

In ciascuna parte della Messa cooperiamo con lo Spirito Santo e siamo da lui condotti.  Dove? All’incontro con Gesù risorto, vivo e operante in mezzo a noi. Ma raggiungere questo scopo non è automatico, non basta presenziare alla Messa per ricevere il tesoro di una vita rinnovata e abbondante.

Se ci impegniamo, troveremo i documenti ecclesiastici che riportano cosa dobbiamo fare per partecipare alla Santa Messa in modo attivo e fruttuoso, ma questi stessi documenti non menzionano come dovremmo farlo.

Così, ad esempio, riportano che dobbiamo prepararci per la Messa se desideriamo parteciparvi in modo attivo e fecondo, ma non spiegano in quale modo; riportano che è necessario allineare la mente con la voce e partecipare con grazia superiore, ma nuovamente non ci dicono come; riportano che dalla nostra disposizione personale dipende quanto e cosa accoglieremo dalla Messa, ma non è facile trovare scritto da qualche parte come giungere a questa disposizione d'animo...

In sintesi, è veramente difficile trovare testi che diano risposte soddisfacenti alla domanda su "come" fare qualcosa.

Offro a voi, cari lettori, una parte di ciò che sono riuscito ad afferrare e vivere in prima persona sino ad oggi, affinché sia oggetto di riflessione.

Purtroppo, devo ammettere che per un certo periodo della mia vita ho semplicemente "partecipato sbrigativamente" alle Messe. All'epoca non pensavo nemmeno di dover raffigurare la passione di Gesù per me stesso o per qualcun altro, in modo sincero, con amore e fiducia. E quando avevo problemi, ero più fiducioso che Dio mi avrebbe aiutato attraverso altre devozioni e preghiere.

La prima parte del libro vuole sottolineare, anche con l’aggiunta di testimonianze personali, l’infinità di tesori racchiusi nella Santa Messa, il desiderio profondo di Dio di farcene parte, il suo entrare in contatto con noi per mezzo della sua Santa Parola.

La seconda parte del libro è ampiamente dedicata alle preghiere che possiamo meditare per prepararci alla celebrazione eucaristica, ciascuna focalizzata su differenti intenzioni per noi stessi o per altre persone.

Questo libro è destinato specialmente a coloro per i quali, per qualsiasi motivo, la Santa Messa non è ancora diventata un profondo bisogno interiore, una vera esperienza mistica, fonte e culmine della vita spirituale, come anche a chi si trova schiacciato da situazioni particolarmente difficili e non riesce a rialzarsi.

(CCC 1098, 1101; SC 11; CCC 133; CCC 1394; EE 11; CCC 1414; CCC 1264)

Tre parole chiave

Due miei cari amici, una coppia di sposi, una volta furono invitati ad assistere alla rappresentazione di un'opera a loro sconosciuta in veste di ospiti d'onore. A causa di un impegno improrogabile, tardarono di qualche minuto precludendosi la possibilità di leggere il libretto e venire a conoscenza della trama della rappresentazione. A peggiorare le cose, non appena l'opera ebbe inizio, con loro spiacevole sorpresa si accorsero che era eseguita in una lingua che non comprendevano.

Al termine, che avevano atteso con fatica, desideravano sapere come gli altri avessero accolto l'opera e notarono reazioni del pubblico differenti: dall'entusiasmo totale alla moderazione e alla noia, e ve n'erano pure di quelli che avevano abbandonato il teatro prima della fine.

Mentre parlavamo della loro esperienza, in qualche modo arrivammo al punto di paragonarla alla partecipazione alla Santa Messa. Anche durante la Messa possiamo notare da quelli che si annoiano fino a quelli che partecipano con la totale attenzione della mente e del cuore. Ovviamente, l'importanza della Santa Messa è incomparabilmente superiore al valore di un'opera, ma grazie a tali esempi possiamo giungere a determinate conclusioni. Alla maggior parte delle persone che assistono all'opera, al balletto, a qualche evento sportivo, a qualche lavoro, hobby o a qualsiasi altra attività con interesse, partecipazione e attenzione totale, tale interesse o passione è stata trasmessa da qualcuno, qualcuno che ha piantato un seme o, in senso positivo, ha iniziato il contagio. Vale lo stesso anche per la maggior parte di coloro che partecipano alla Santa Messa con comprensione e attenzione totale, in modo attivo e fecondo.

Qui giungiamo alle prime due parole chiave: trasmettere e contagiare.

Tutti noi a scuola abbiamo avuto diversi insegnanti e docenti di religione. Alcuni di loro ci hanno solo insegnato la materia, altri ci hanno trasmesso le loro conoscenze, la loro esperienza e l'amore verso ciò che ci insegnavano, alcuni sono riusciti a contagiarci. Mi ricordo di un sacerdote che sapeva infiammare i cuori di noi bambini a tal punto per la Santa Messa, che la sapevamo recitare quasi tutta a memoria. "Officiare la Messa" era il nostro gioco preferito!

Quando a questo aggiungo l'esempio dei nostri genitori, nonni e nonne, posso affermare che tutti ci hanno trasmesso l'amore e il bisogno della Santa Messa, offrendocene la conoscenza al livello che eravamo in grado di  accogliere in quel momento.

Gli amici menzionati in questo esempio sono amanti dell'opera, ma di quella non sapevano nulla. Se si fossero preparati, se avessero letto il libretto, parlato con qualcuno che conosceva bene tale opera, se fossero stati informati di tutti quei dettagli essenziali e interessanti ai quali prestare attenzione, l'avrebbero vissuta in modo totalmente differente.

Dunque, la terza parola chiave è preparazione. Con questo termine sottintendo lo studio della Messa, e il tempo dedicato alla meditazione e alla preghiera prima di ogni singola Messa. Dalla preparazione dipende la disponibilità dei nostri cuori a partecipare fruttuosamente alla celebrazione.

Stare alla presenza di Dio

Dio è continuamente al nostro fianco, dal momento in cui ci concepisce nel suo amore. Tuttavia, il fatto che Dio sia costantemente con noi non significa necessariamente che noi siamo con lui allo stesso tempo (CCC 30).

Anche se con il Battesimo siamo diventati suoi figli adottivi e tempio dello Spirito Santo, siamo con Dio quando vogliamo stare davvero con lui, quando desideriamo trascorrere il nostro tempo alla sua presenza, quando desideriamo incontrarlo nel tempio, nel nostro cuore.

Dio non ci costringe ad andare da lui. Si può stare in chiesa, alla Santa Messa, si può trascorrere molto tempo in preghiera, e contemporaneamente non essere né con lui né in lui.

Ci accostiamo alla presenza di Dio quando volontariamente e con piena attenzione gli rivolgiamo i nostri pensieri, le nostre parole, i nostri desideri, la nostra gratitudine, la nostra fiducia, le nostre preoccupazioni, le nostre speranze, la nostra consapevolezza: la nostra mente e il nostro cuore.

Quando ci focalizziamo completamente sul Signore, lui può assorbire la nostra attenzione a tal punto da farci valicare i confini del mondo ed entrare in lui. Molti credenti fanno tale esperienza durante la Messa, in preghiera, durante i sermoni ispirati dallo Spirito, durante i canti di lode e la lettura della Parola di Dio, in occasione dell'Adorazione eucaristica... Avviene che il Signore ci attiri a sé con tale forza che perdiamo consapevolezza dello scorrere del tempo e non avvertiamo gli stimoli sensoriali del corpo (calore, freddo, dolore, sete, stanchezza, sonnolenza...). Al posto di tutto ciò sentiamo una profonda pace interiore, la bontà e la dolcezza di Dio; diventiamo consapevoli del reale significato delle parole che ascoltiamo e pronunciamo... Tali stati hanno intensità variabile, durano per un tempo più o meno lungo.

Perché durante la Santa Messa spesso non avviene ciò? Forse solamente perché nessuno ci ha mai dato la sua testimonianza, né ha trasmesso la sua esperienza? Forse solo perché non abbiamo compreso, né con la ragione né con il cuore, che il tempo trascorso alla Messa può essere per noi piacevole e fecondo? Forse solo perché non ci prepariamo alla Messa come potremmo e dovremmo fare (CCC 1098)?

Viviamo la vita nel mondo e in Dio. Ognuno decide per sé quanto tempo trascorrerà in Dio. Quando siamo in lui, la sua grazia onnipotente è a nostra disposizione. Proprio come la vite non può dare frutti senza la linfa che proviene dal tralcio, così nemmeno noi possiamo fare nulla senza Gesù, senza la sua grazia - che è operante non appena siamo con lui e in lui.Senza Gesù non possiamo credere con il cuore, non possiamo amare i nemici, non possiamo perdonare dal cuore (CCC154). Senza di lui non possiamo resistere compiutamente alle tentazioni della carne, del mondo e di Satana. Senza di lui non possiamo essere né guariti né liberati nel nostro cuore. Senza di lui non possiamo avanzare nella fede, nella speranza e nell'amore. Senza di lui non possiamo fare o ricevere nulla di simile (Gv 15,1-5).

Noi cristiani possiamo godere della presenza di Dio e godere di lui in modo speciale. Questa occasione non dovremmo assolutamente perderla!

Se siamo nati dall'alto, dallo Spirito Santo, allora non asserviamoci alla prevedibilità (Gv 3,1-8). Personalmente, non seguo schemi di preghiera stabiliti, piuttosto cerco sempre di trovare la 'cura' o il 'nutrimento' di cui ho maggiore bisogno in un determinato momento. Così c'è il periodo in cui leggo e medito la Bibbia, il momento in cui prego e rifletto con il rosario, il tempo in cui leggo qualche libro spirituale, la fase in cui sono affascinato dai Salmi, il periodo in cui medito sulle sofferenze di Gesù, e quello in cui lo glorifico, lo benedico e lo ringrazio. Ciascuno di questi tempi può durare da alcuni minuti fino a vari mesi. Talvolta essi si accavallano. Cerco sempre di trovare la modalità di preghiera con la quale riuscirò realmente a godere della presenza di Dio. Quando uso il termine godere sottintendo che con Dio mi sento sempre bene, accolto e amato. Ovviamente non provo sempre felicità, ad esempio quando medito sui patimenti di Gesù, ma anche in tali momenti posso dire che in un certo modo ne gioisco perché so che allora gli restituisco amore.

Tutto quanto ho elencato accade ad ogni singola Santa Messa.

Durante la celebrazione eucaristica: ringraziamo Dio, lo glorifichiamo, lo celebriamo, lo adoriamo, professiamo la nostra fede, lo benediciamo, ci uniamo a lui, gli offriamo i nostri bisogni e i bisogni degli altri, ascoltiamo la sua Parola, impariamo da lui. Durante la Messa partecipiamo al suo sacrificio che ci redime dal peccato, dalla debolezza, dalla malattia, dal dolore...

Tutto ciò accade realmente soltanto quando siamo in lui!

Dunque, quando abbiamo consapevolezza di Dio e delle parole che ascoltiamo e pronunciamo, allora siamo in Dio. Quando, in seguito, riportiamo i pensieri al mondo, ai nostri impegni quotidiani e alle preoccupazioni, la grazia agisce ancora in noi, il nostro uomo interiore rimane ancora consapevole della presenza di Dio, per cui rimaniamo ancora capaci di vivere una vita divina soprannaturale. Quando ci accorgiamo di non avere abbastanza forze per perdonare, sopportare, dare - che non abbiamo più sufficiente pace interiore, che abbiamo perso la gioia - entriamo nuovamente in Dio e trascorriamo del tempo di qualità in lui, ricarichiamoci nuovamente della grazia necessaria per la vita.

Per alcuni di noi, la Messa domenicale non è nemmeno lontanamente sufficiente - lo sappiamo perché abbiamo sperimentato quanto una giornata iniziata con la Messa differisca da una giornata in cui essa manca.

(Sal 139,1-18; CCC 1265; Rm 8,5-12; CCC 368; CCC 94;
CCC 157; CCC 1743)